La persistente inflazione fa crescere le valutazioni dell'oro

15 maggio 2024

Tempo di lettura 6 MIN

Ad aprile è proseguita la crescita dell'oro, con una quotazione superiore a 2.400 dollari nel corso del mese. La convergenza di diversi fattori economici e geopolitici suggerisce il potenziale per l'oro di rafforzare ulteriormente i suoi guadagni.

Approfondimenti mensili sul mercato dell'oro e sull'economia da parte di Imaru Casanova, Portfolio Manager, con le sue opinioni sui vantaggi relativi al settore minerario e all'oro per il portafoglio.

Oro: Raggiungendo nuovi massimi storici (di nuovo)

La forza dell'oro è proseguita ad aprile, con il prezzo spot del metallo che ha ripetutamente raggiunto nuovi massimi nel corso del mese. L'oro ha toccato un massimo intraday di 2.431 dollari l'oncia il 12 aprile e ha chiuso a 2.392 dollari il 19 aprile, in concomitanza con i minimi del mese dell'Indice S&P 5001 e dell'Indice NASDAQ Composite2 . L'oro ha ridotto i guadagni in seguito al rimbalzo dei mercati azionari nel loro complesso, ma è riuscito comunque a superare le performance di riferimento, chiudendo a 2.286,25 dollari il 30 aprile, con un rialzo di 56,38 dollari l'oncia oppure del 2,53% nel periodo. Questo dato si confronta con le perdite mensili di oltre il 4% per l'S&P 500 e il NASDAQ, e con un guadagno dell'1,60% per il dollaro statunitense (Indice DXY3).

L'inflazione è alla guida dei mercati adesso?

Il cambiamento delle aspettative sul percorso di politica monetaria della Federal Reserve (Fed) statunitense è stato uno dei principali driver dei prezzi dell'oro nel 2023. In generale, l'oro ha trovato sostegno quando sono aumentate le probabilità di un taglio dei tassi della Fed e viceversa. Quest'anno, tuttavia, stiamo iniziando a vedere un disaccoppiamento tra le aspettative di percorso della Fed e l'oro. Le probabilità e il numero di riduzioni previste nel 2024 hanno subito una significativa riduzione nei primi mesi dell'anno, ma l'oro continua a far segnare nuovi massimi. Riteniamo che ciò possa essere determinato dalle rinnovate preoccupazioni per l'inflazione.

Ad esempio ad aprile un rapporto sui posti di lavoro relativi al mese di marzo, unito a dati sull'IPC più alti rispetto alle attese che hanno mostrato un'impennata dell'inflazione negli Stati Uniti (3,5% su base annua a marzo rispetto al 3,2% di febbraio) ha determinato che il sentiment dei consumatori statunitensi diminuisse più del previsto e che le aspettative di inflazione aumentassero. L'Indice di Sentimento dei Consumatori preliminare di aprile dell'Università del Michigan4 è sceso a 77,9 da 79,4 nel mese precedente e rispetto alla stima mediana degli economisti di 79. I consumatori hanno stimato che i prezzi saliranno ad un tasso annuale del 3,1% rispetto all'anno precedente, in aumento rispetto al 2,9% previsto un mese prima e il più alto finora di quest'anno. Più avanti, nel corso del mese, il PIL trimestrale preliminare annualizzato del 1° trimestre 2024 si è attestato su un valore pari all'1,6%, ben al di sotto delle aspettative del 2,5%, mentre l'Indice delle Spese Personali di Consumo di Base5 ha registrato un aumento del 2,8% rispetto alle previsioni del 2,7%. Aneddoticamente, l'uso della parola "stagflazione" nei titoli degli articoli e dei rapporti giornalistici sembra essere aumentato in modo significativo durante il mese.

Le aspettative di una crescita economica più lenta e di un aumento dell'inflazione sono generalmente di supporto ai prezzi dell'oro. Una flessione dei mercati azionari più ampi, come quella di aprile, e le crescenti tensioni geopolitiche globali forniscono un ulteriore sostegno, in quanto gli investitori si rivolgono all'oro come bene rifugio e copertura/diversificazione del portafoglio.

La domanda di investimento occidentale è ancora assente

Tuttavia, gli investitori occidentali sembrano per lo più assenti dai mercati dell'oro oggi, con la recente forza alimentata dalle banche centrali e dalla domanda proveniente dall'Asia, soprattutto dalla Cina. Il Consiglio Mondiale dell'Oro ha riferito che gli ETF basati su oro fisico a livello mondiale hanno perso 114 tonnellate durante il 1° trimestre 2024, con un calo del 4% delle partecipazioni totali.* È interessante notare che mentre il Nord America e l'Europa hanno fatto registrare dei deflussi dagli ETF, i fondi quotati asiatici hanno registrato afflussi durante il trimestre, e si tratta del quarto trimestre consecutivo di afflussi in quest'ambito.

Flussi e patrimonio dell'ETF oro

Flussi e attività dell'ETF oro

Fonte: World Gold Council. Dati aggiornati al 31 marzo 2024.

La domanda di investimenti, che rappresenta storicamente il principale fattore di crescista dei prezzi dell'oro, è stata in calo durante l'attuale progresso al rialzo dell'oro. Crediamo che la ripresa della domanda di investimenti occidentali, sostenuta da maggiori rischi per l'economia statunitense e da una correzione più profonda dei mercati azionari, possa spingere i prezzi dell'oro ancora più in alto. Quanto più in alto? L'ultima volta che le partecipazioni in ETF sostenute da oro fisico si sono attestate sui livelli attuali è stato alla fine del 2019. Alla fine del 2020, circa un anno dopo, tali partecipazioni avevano raggiunto i livelli massimi e il prezzo dell'oro era salito oltre i 400 dollari l'oncia. Pertanto, se le partecipazioni all'ETF dovessero tornare al loro picco storico (raggiunto nel 2020) e sulla base della stessa correlazione storica tra queste partecipazioni e il prezzo dell'oro in quel periodo, non è irragionevole ipotizzare che l'oro possa salire di altri 400 dollari l'oncia dai livelli attuali. Tuttavia, mentre i calcoli basati sui dati storici possono fornire stime per il futuro, tali stime potrebbero non diventare necessariamente realtà.

Prezzo dell'oro – Nominale vs. Corretto per l'IPC

Prezzo dell'oro – Nominale vs. Aggiustato per l'IPC

Fonte: VanEck, Bloomberg. Dati al 31 marzo 2024. Nota: Il massimo intra-mensile di gennaio 1980, pari a 815 dollari (in termini nominali), equivarrebbe a circa 2.819 dollari nei dollari del 2024.

Naturalmente, ciò richiederebbe il continuo sostegno degli attuali motori della domanda, in particolare del settore pubblico. Le banche centrali sono emerse come un importante motore dei prezzi dell'oro negli ultimi due anni. Pare che le valutazioni stiano seguendo una tendenza a lungo termine in relazione all'acquisto di oro. Gli acquisti netti d'oro da parte delle banche centrali nel primo trimestre del 2024 (pari a 290 tonnellate) hanno rappresentato la cifra trimestrale più alta registrata sin dal 2000 e sono stati superiori del 69% rispetto alla media trimestrale quinquennale di 171 tonnellate. Questo dimostra la propensione delle banche centrali per l'oro nonostante la forte crescita registrata durante il periodo. Tuttavia, è un po' troppo presto per valutare quanto possano essere sensibili al prezzo tali acquisti e se ulteriori guadagni del prezzo dell'oro potrebbero smorzare la domanda in questo settore. Le valutazioni dell'oro hanno avuto un crescita davvero impressionante quest'anno. Non saremmo sorpresi di vedere l'oro indietreggiare un po' ed entrare in un periodo di consolidamento ad un livello inferiore rispetto a quello attuale, anche se ancora ben al di sopra dei 2.000 dollari, prima di ripartire per la prossima tappa di questa fase rialzista.

I minatori guadagnano terreno

Parlando di picchi…i minatori d'oro hanno certamente coperto un po' di terreno negli ultimi due mesi, ma non sono ancora vicini ai loro massimi storici. Dopo un marzo molto forte, l'Indice NYSE Arca Gold Miners (GDMNTR)6 e l'Indice MVIS Global Juniors Gold Miners (MVGDXJTR)7 hanno continuato a sovraperformare in modo significativo l'oro nel mese di aprile, con un aumento rispettivamente del 6,11% e del 6,28%. GDMNTR ha chiuso a 1.164,30 il 30 aprile, rispetto al suo massimo di settembre 2011 di 1971,01, quando l'oro era scambiato a circa 1.800 dollari l'oncia. Ciò suggerisce che le azioni dell'oro potrebbero avere ancora molta strada da percorrere, in quanto reclamano il loro ruolo di strategia di investimento a leva sul prezzo dell'oro. Le nostre aspettative di una rivalutazione del settore non sono solo sostenute dalla continua forza del prezzo dell'oro, ma anche ancorate a fondamentali aziendali generalmente solidi. Siamo incoraggiati dai risultati finanziari e operativi riportati dalle aziende orafe per il 1° trimestre 2024, che sembrano essere per lo più in linea con le aspettative del gruppo fino ad ora.

Rapporto prezzo relativo – Compagnie minerarie d'oro vs. Oro (settembre-2011 e agosto-2020-aprile-2024)

Rapporto prezzo relativo - Compagnie minerarie d'oro vs. Oro (settembre-2011 e agosto-2020-aprile-2024)

Fonte: FactSet, Bloomberg, VanEck. Dati aggiornati ad aprile 2024.

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Tutte le ponderazioni delle società, dei settori e dei sotto-settori al 31 marzo 2024, se non diversamente indicato.

* Tendenze della domanda di oro Q1 2024.

 Banche centrali - Consiglio Mondiale dell'Oro.

1 L'indice S&P 500 è ampiamente considerato il miglior indicatore singolo delle azioni statunitensi a grande capitalizzazione. The index is a float-adjusted, market-cap-weighted index of 500 leading U.S. companies from across all market sectors including information technology, telecommunications services, utilities, energy, materials, industrials, real estate, financials, health care, consumer discretionary, and consumer staples.

2 L'indice NASDAQ Composite è un indice ponderato per la capitalizzazione di mercato di oltre 2.500 titoli quotati alla borsa valori Nasdaq.

3 L'U.S. Dollar Index misura il valore del dollaro statunitense rispetto a un paniere di valute estere, spesso indicato come il paniere delle valute dei partner commerciali degli Stati Uniti.

4 L'Indice di fiducia dei consumatori dell'Università del Michigan è un sondaggio mensile sui livelli di fiducia dei consumatori negli Stati Uniti, condotto dall'Università del Michigan.

5 L'Indice delle Spese Personali di Consumo di Base è un indice dei prezzi che monitora quanto i consumatori spendono in beni e servizi. Viene spesso utilizzato per misurare l'inflazione.

6 Il NYSE Arca Gold Miners Index è un marchio di servizio di ICE Data Indices, LLC o delle sue affiliate ("ICE Data") ed è utilizzato su licenza concessa da VanEck UCITS ETF plc. (il "Fondo") in relazione al VanEck Gold Miners UCITS ETF (il "Comparto"). Né il Fondo né il Comparto sono sponsorizzati, sostenuti, venduti o promossi da ICE Data. ICE Data non rilascia alcuna dichiarazione o garanzia in merito al Fondo o al Comparto o alla capacità del NYSE Arca Gold Miners Index di replicare la performance del mercato azionario in generale. ICE DATA NON RILASCIA ALCUNA DICHIARAZIONE ESPLICITA O IMPLICITA E DISCONOSCE ESPRESSAMENTE TUTTE LE GARANZIE DI COMMERCIABILITÀ O IDONEITÀ A SCOPI SPECIFICI IN RELAZIONE AL NYSE ARCA GOLD MINERS INDEX O AI DATI QUIVI CONTENUTI. IN NESSUNA CIRCOSTANZA ICE DATA SARÀ RESPONSABILE DI EVENTUALI DANNI SPECIALI, PUNITIVI, INDIRETTI O CONSEGUENTI (COMPRESI I DANNI PER LUCRO CESSANTE) ANCHE QUALORA SIA AL CORRENTE DI TALE EVENTUALE SOPRAVVENIENZA. Gli indici e le relative informazioni di ICE Data Indices, LLC e delle sue affiliate (“ICE Data”) così come la denominazione "ICE Data" e i relativi marchi di fabbrica sono proprietà intellettuale concessa in licenza da ICE Data e non possono essere copiati, utilizzati o distribuiti senza previo consenso scritto di lCE Data. Il Fondo non ha trasferito alcuna prerogativa di legalità o idoneità e non è regolamentato, emesso, approvato, venduto, garantito o promosso da ICE Data.

7 L'MVIS®️ Global Junior Gold Miners Index è di proprietà esclusiva di MarketVector Indexes GmbH (un'affiliata controllata interamente da VanEck Associates Corporation), che ha stipulato un accordo con Solactive AG per la gestione e il calcolo dell'Indice. Solactive AG si adopera per garantire che l'Indice sia calcolato correttamente. Indipendentemente dai propri obblighi nei confronti di MarketVector Indexes GmbH (“MarketVector”), Solactive AG non è tenuta a far rilevare a terze parti eventuali errori dell’Indice. Il VanEck Junior Gold Miners UCITS ETF è sponsorizzato, sostenuto, venduto o promosso da MarketVector la quale non rilascia alcuna dichiarazione in merito all’opportunità o meno di investire nel Fondo.

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