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Comunicazione di marketing

L’oro torna a splendere

26 giugno 2019

 

Sfondare la soglia

Abbiamo più volte parlato dell’importanza fondamentale e tecnica del livello dell’oro a 1.365 dollari l’oncia, che più o meno è stata la quotazione massima degli ultimi sei anni. La settimana scorsa l’oro ha superato i 1.400 dollari l’oncia, una mossa dovuta a un cambiamento nella prospettiva della Federal Reserve statunitense (Fed) che aumenta le probabilità di una serie di tagli ai tassi per stimolare sia l’economia che l’inflazione.

Prezzo oro, 2008-2019

Gold Price 2008 to 2019

Fonte: Bloomberg. Dati aggiornati a giugno 2019.

L’aggiornamento della Fed si aggiunge ai commenti della Banca centrale europea dell’inizio della settimana scorsa, in cui indicava un prossimo taglio ai tassi anche in Europa. I tassi dei Treasury statunitensi hanno toccato nuovi minimi di medio termine, e anche il dollaro statunitense è crollato alla fascia più bassa dell’ultimo trading range.

Un nuovo mercato rialzista dell’oro?

Se nel corso di questa settimana l’oro si terrà oltre il livello dei 1.400 dollari l’oncia, riteniamo sia molto probabile che questo segni l’inizio di un nuovo mercato rialzista dell’oro. In ogni caso, sembra che l’oro sia entrato in un trading più alto.

Il cambiamento di politica da parte delle banche centrali indica una variazione nel contesto macroeconomico che comporta nuovi livelli di rischio per il sistema finanziario. Le banche centrali prevedono una recessione. Tuttavia, sono molti gli investitori che ritengono di non avere molto spazio di manovra per combattere una recessione, con i tassi d’interesse statunitensi già al 2% e quelli europei al di sotto dello 0%. Per di più, l’allentamento quantitativo ha perso colpi. Se si vanno ad aggiungere le tensioni commerciali e geopolitiche a livello globale, non è difficile immaginare una "fuga verso la qualità” che porta l’oro ancora più in alto.

La fiducia cieca che il mercato azionario statunitense ripone nella politica della Fed sta spingendo il mercato verso i livelli massimi. Ciò rende il mercato vulnerabile a notizie di debolezza di mercato o a qualsiasi segnale che suggerisca l’incapacità della Fed di contenere una recessione. Prevediamo che con gli investitori sempre più avversi al rischio, l’oro sarà spinto ancora più in alto dalle nuove cessioni del mercato azionario.

I titoli auriferi tornano a brillare

La volatilità relativamente bassa del mercato dell’oro negli ultimi sei anni ha stimolato poco interesse per i titoli dell’oro. Di conseguenza, i titoli auriferi sono scambiati a prezzi bassi e molte azioni junior e mid-tier sono fortemente scontate. Se la nostra previsione di un mercato dell’oro più solido è giusta, ci aspettiamo che le azioni sovraperformeranno di gran lunga il lingotto. Le società aurifere dispongono di effetto leva sull’aumento dei prezzi dell’oro che, con il ritorno della fiducia sul settore, dovrebbero beneficiare di un nuovo stimolo.

Prezzo al NAV di Produttori auriferi del Nord America (al prezzo spot dell’oro)

Price-to-Net-Asset-Value of North American Gold Producers

Fonte: RBC Capital Markets. Dati aggiornati a giugno 2019.

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