Parte 3: come capire se un ETF è adatto alle vostre esigenze di portafoglio
18 settembre 2019
Nel valutare e selezionare il giusto ETF per un portafoglio, vi sono molti importanti fattori da tenere in considerazione, come ad esempio le posizioni dell’ETF, i costi totali associati e la sua performance in varie condizioni di mercato rispetto a prodotti comparabili.
Parte 1: Capire gli ETF
Parte 2: I meccanismo di creazione e di rimborso
Parte 3: Come capire se un ETF è adatto alle vostre esigenze di portafoglio
Parte 4: Ottenere il massimo dalle operazioni in ETF
Parte 5: Un accesso efficiente ai mercati obbligazionari con gli ETF sul reddito fisso
Valutazione dell’ETF: analisi approfondita
Capire in che modo è costruito un ETF può offrire un quadro più chiaro della sua esposizione. Un buon modo per iniziare è prendere in esame le posizioni di un ETF e il processo di inclusione dei titoli seguito dall’indice da esso replicato. Esaminare in dettaglio le posizioni sottostanti può aiutare gli investitori a capire se il fondo soddisfa le proprie esigenze. Ad esempio, se un investitore punta a conseguire una determinata esposizione a un settore specifico, sapere se un ETF detiene grandi multinazionali operanti in un’ampia varietà di attività economiche può aiutare a capire se tale ETF è o meno la scelta migliore.
Per avere maggiori informazioni sulla costruzione del portafoglio di un ETF, gli investitori dovrebbero prendere in esame anche due attributi fondamentali: le regole di inclusione dei titoli dell’indice sottostante1, che stabiliscono quali titoli il fondo dovrebbe detenere, e le allocazioni del fondo ai titoli selezionati. In particolare, è importante eseguire un’indagine approfondita del livello di concentrazione o diversificazione delle posizioni sottostanti; entrambi gli approcci presentano aspetti positivi e negativi, a seconda della tolleranza al rischio e degli obiettivi di investimento di un investitore.
Seguire l’andamento della concorrenza
La valutazione della performance di un ETF può comprendere l’analisi specifica della sua performance rispetto a prodotti simili o a un indice sottostante. La performance nel tempo può offrire preziose informazioni sull’andamento del fondo in diverse condizioni di mercato. La valutazione della performance rispetto ad altri prodotti può fornire informazioni sulle reazioni di investimenti simili – con differenze relativamente contenute in termini di processo di selezione dei titoli, esposizioni o allocazioni – all’andamento del mercato.
La performance può essere misurata anche con riferimento all’indice sottostante. La differenza di rendimento totale misura quanto fedelmente la performance di un ETF replica quella del relativo indice. Sono molti i fattori che possono influenzare la differenza di rendimento totale di un ETF, come ad esempio il normale funzionamento di un fondo, la liquidità delle posizioni sottostanti di un ETF o l’orario di negoziazione di un mercato. Ad esempio, nel raffrontare il prezzo di chiusura di un ETF Ucits rispetto al Nav o al benchmark di un ETF contenente titoli statunitensi emergerà una divergenza, in quanto tale ETF continuerà a effettuare negoziazioni anche dopo la chiusura dei mercati europei.
Una lieve differenza di rendimento totale prossima all’indice di spesa è normale, mentre ampie divergenze potrebbero giustificare valutazioni più approfondite. Bisogna tuttavia ricordare che la differenza di rendimento totale può variare notevolmente da un tipo di ETF all’altro. Ad esempio, gli ETF azionari statunitensi generalmente replicano piuttosto fedelmente i rispettivi indici, mentre gli ETF internazionali e obbligazionari possono registrare maggiori divergenze di replica dovute a svariati fattori.
Spese degli ETF: costo totale
Il costo totale associato a un ETF comprende normalmente queste voci:
Spese del Fondo. Conosciute anche come indice di spesa dell’ETF, sono spesso l’unico costo esplicito che gli investitori riescono a confrontare e possono talvolta assumere un’enorme importanza nel valutare i diversi prodotti. Sebbene possa sembrare ovvio che spese contenute possano rappresentare vantaggio, è importante essere consapevoli del tipo di performance o esposizione associate a una bassa commissione. Ad esempio, un ETF a bassissimo costo che non può generare solide performance oppure offrire l’esposizione desiderata, potrebbe non essere la scelta migliore.
Costi di negoziazione. Possono comprendere commissioni, liquidità e differenziali denaro-lettera.2
- Per commissioni si intendono i costi pagati dagli investitori per acquistare o vendere ETF, i quali variano ampiamente in base al canale di intermediazione.
- Anche la liquidità delle posizioni sottostanti influisce fortemente sui costi di negoziazione, in quanto alcuni titoli sono più liquidi di altri. Ad esempio, un ETF che detiene un paniere di società domestiche large cap estremamente liquide avrà di norma differenziali denaro-lettera più bassi e tenderà pertanto a essere più facilmente negoziabile a costi contenuti. D’altra parte, un ETF che tratta titoli più difficilmente negoziabili, ad esempio obbligazioni o azioni scarsamente scambiate, tenderà a registrare differenziali denaro-lettera più alti e costi di negoziazione elevati, con conseguenti ripercussioni sui suoi rendimenti.
Turnover e ribilanciamento del portafoglio.3 Per rimanere in linea con i rispettivi indici e assicurare che i titoli sottostanti siano detenuti nelle corrette proporzioni, gli ETF devono ribilanciare periodicamente le proprie posizioni.4 Più frequente è il ribilanciamento, più elevato sarà il tasso di turnover del portafoglio. Gli ETF con un turnover del portafoglio più alto, possono essere soggetti a costi di negoziazione elevati sui titoli sottostanti e ciò può penalizzare i rendimenti.
Trattamento fiscale. Poiché nei loro processi operativi gli ETF possono generare utili o perdite fiscali per gli azionisti, si invitano gli investitori a rivolgersi al proprio consulente fiscale per un’analisi dettagliata.
Punti principali
La valutazione di uno specifico prodotto è essenziale per gli investitori in ETF. Esaminando a fondo la modalità di esposizione di un ETF e dedicando tempo all’analisi della performance, delle posizioni sottostanti e dei costi associati, è possibile disporre delle informazioni più corrette per scegliere l’ETF più adatto alle proprie esigenze.
Scopri i nostri ETF di punta:
VanEck Gold Miners UCITS ETF (GDX)
VanEck Junior Gold Miners UCITS ETF (GDXJ)
VanEck Morningstar US Wide Moat UCITS ETF (MOAT)
VanEck Global Equal Weight UCITS ETF (TGET)
VanEck European Equal Weight UCITS ETF (TEET)
VanEck Global Real Estate UCITS ETF (TRET)
VanEck Sustainable World Equal Weight UCITS ETF (TSWE)
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1 Applicabile a ETF passivi. Gli ETF attivi non replicano un indice e in tali casi per avere maggiori informazioni sul processo di selezione dei titoli è importante esaminare attentamente il prospetto del fondo.2 Differenziali denaro-lettera: la distanza tra l’offerta (“bid”, l’importo che un investitore è disposto a pagare per acquistare un titolo) e la domanda (“ask”, l’importo che un investitore è disposto ad accettare per vendere un titolo).
3 Ribilanciamento: il processo con il quale un ETF riporta le proprie posizioni sottostanti in linea con il proprio indice.
4 Non si applica a ETF a gestione attiva, i quali non replicano un indice.
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